Donna cencio

Donna capelli sporchi

Donna che non esce di casa

Tanto non si può

-Si può se necessario-

Ma lei non vuole

E non è depressa

E’ cencio.

Si fa cosa,

si trasforma.

Vuole essere cencio

pezza

letto sfatto

panni da lavare

calzini bucati

chiodo vuoto.

Vuole infilarsi

in quel cassetto

sparire fra i bicchieri

e le scatolette

e intera ma polverosa

tornare poi.

Donna diritto

di non volersi

pettinare

lavare

di stare curva

sulla pancia gonfia.

Donna oggi brutta.

Liberazione.

Donna indecisa vaga per casa

come ombra non di sè

ma del cuscino.

Ombra del divano.

Dei fogli lasciati da giorni.

Donna ombra delle cose abbandonate.

Donna e il suo diritto di vagare.

Trasparente di colpo pesante

come i libri ammucchiati.

Donna che non sa dove andare.

Donna perditempo.

La senti canticchiare.

Donna demente,

collezionista del tempo perso.

L’ha messo tutto in un angolo segreto

della casa e del cuore.

Non si sa dove però.

In un pozzo nascosto.

Ogni tanto ci si butta dentro

e poi torna su scossa

e tutta nuova. Chissà cosa ha visto.

Forse un’ombra? Nel fondo la sua.